Aldo Moro è stato un indubbio protagonista dell’Italia repubblicana. Egli è ricordato soprattutto come artefice del centro-sinistra e della “solidarietà nazionale”, oltre che per la tragica vicenda del suo sequestro e del suo omicidio, che ha rappresentato uno dei capitoli più drammatici della storia del nostro Paese. Vi è però un aspetto del pensiero e dell’azione politica di Moro che non è stato sufficientemente indagato e che questo volume intende approfondire, avvalendosi anche di un’ampia documentazione archivistica. Si tratta dell’impegno da lui profuso per l’integrazione europea, un impegno convinto e lungimirante, basato sulla duplice convinzione che solo se unita economicamente e politicamente l’Europa avrebbe potuto godere di una diffusa prosperità e di una pace stabile e duratura, e che solo partecipando attivamente al processo di integrazione continentale l’Italia avrebbe potuto risolvere, o quanto meno attenuare, alcuni dei suoi più gravi problemi economici e sociali. Di qui le battaglie di Moro a favore dell’integrazione politica europea, di forti interventi della CEE a sostegno delle fasce più deboli e delle aree depresse, dell’elezione del Parlamento Europeo a suffragio universale, in modo da rendere l’Europa comunitaria più democratica, aperta e solidale.